venerdì 2 ottobre 2015

La senatrice Bignami interviene in Aula sulla riforma Costituzionale


SENATO DELLA REPUBBLICA
 ------ XVII LEGISLATURA ------


515a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO


VENERDÌ 2 OTTOBRE 2015

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Presidenza del presidente GRASSO



BIGNAMI (Misto-MovX). Domando di parlare.

(...)


BIGNAMI (Misto-MovX). Signor Presidente, vorrei dire la mia al riguardo.

Siccome molti mi hanno chiesto il motivo per cui non parlo, è giusto che motivi questo mio silenzio parlando.

Non parlo perché non c'è più nulla da dire e non c'è nessuna forza nelle parole; non c'è alcuna predisposizione al cambiamento delle idee. Non avete più dubbi e i dubbi rimangono solo a me: i dubbi se qui e in questo momento c'è ancora la democrazia; i dubbi se qui le sorti del Paese siano davvero a cuore di tutti.

Per questo motivo, vi chiedo di condividere l'emendamento 2.43c, soppressivo dell'articolo 2, dando a quest'Assemblea il suo vero ruolo. Vorrei che, prima di votare questo emendamento, tutti alzassero gli occhi non a quel Signore che citano impropriamente, ma semplicemente all'affresco, che contiene quattro sostantivi che dovrebbero stare sempre sul nostro capo e non ai piedi di Renzi. Questi quattro sostantivi sono la fortezza (data dalla resistenza), il diritto (in questa sede le regole non sono state rispettate), la concordia (ieri è stato un grande esempio) e la giustizia (che spero si faccia adesso). La citazione di Zagrebelsky su quel libro voleva in realtà significare semplicemente che la maggioranza non è sempre quella giusta. Ricordo che chi ha votato Barabba è stato corrotto, tanto per ricordare la storia. Centralmente vorrei mettere un altro sostantivo: la speranza. Spero che voi non me la uccidiate adesso. (Applausi dai Gruppi Misto-MovX e M5S).

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