martedì 26 maggio 2015

Donati più di 2.500 euro dai profughi di Busto alla piccola Belen





Da L'Inf@rmazione -Online

BUSTO ARSIZIO – Il team di aiuti che segue la piccola Belen Cumbajin, affetta da una grave malformazione al viso, ha lanciato nei giorni scorsi un appello al grande cuore di Busto in vista delle spese che la famiglia dovrà sostenere per far operare la bambina.
Tra coloro che hanno deciso di contribuire ci sono anche cento profughi ospitati a Busto Arsizio. I quali, dopo essere venuti a conoscenza della situazione, hanno deciso di rinunciare per dieci giorni alla pocket money di 2 euro e mezzo.
“Quello che è successo a lei potrebbe accadere a chiunque, per questo abbiamo deciso di aiutarla”, ha spiegato Abdullah, un richiedente asilo senegalese.
In totale sono stati raccolti 2.525 euro: una cifra importante per chi si trova in difficoltà.
L’assegno è stato consegnato al direttore di Aias Stefano Bergamaschi: “Il vostro gesto è unico e splendido. Vi ringrazio di cuore a nome dei genitori di Belen”.
Quella della figlia di Yanet e Diego è una storia travagliata: le operazioni effettuate all’ospedale di Varese non hanno portato ai risultati attesi e, dopo quattro tentativi, il medico che ha eseguito gli interventi ha deciso di rinunciare. Ma le speranze non si sono spente: la piccola potrà infatti essere curata in una struttura a cento chilometri da Berlino che offre ampie garanzie per questo tipo di patologia.
La somma richiesta per l’intervento verrà stanziata dal nostro sistema sanitario, ma dovrà essere anticipata. E a questa si aggiunge una serie di costi correlati di non poco conto.
Per questo è scattata ancora una volta una gara di solidarietà, a cui anche gli asilanti di via dei Mille hanno voluto contribuire.
La senatrice Laura Bignami, attenta alla situazione dei profughi, ha sottolineato come “questo gesto spontaneo dimostra che voi ragazzi contagiate con la generosità, non certo con l’ebola come qualcuno insinua”.
Oltre alla parlamentare, nell’ex Cral Enel erano presenti altri due borsanesi, Emanuele Fiore del gruppo sociopolitico della parrocchia e lo studente Gianluca Candiani, i quali hanno sottolineato come “questo gesto queste persone si sono inserite concretamente nel territorio”. “In attesa che la politica si attivi per consentire loro di svolgere i lavori socialmente utili – ha aggiunto Fiore – i profughi si sono mossi per dare un contributo alla città”.
In questo senso, Dodo Fraschini (responsabile dei contatti tra la cooperativa che gestisce l’accoglienza e i Comuni) ha ribadito la disponibilità dei ragazzi a lavorare gratuitamente per la città.
Legambiente si era già fatta avanti, e ora anche Aias ha fatto sapere che accetterebbe volentieri un contributo.





Riccardo Canetta

 


 

venerdì 22 maggio 2015

L'intervento della sen. Laura Bignami sul ddl cyberbullismo. 20.05.2015





Testo completo dell'intervento

SENATO DELLA REPUBBLICA
------ XVII LEGISLATURA ------


453a SEDUTA PUBBLICA
RESOCONTO STENOGRAFICO
MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015
(Antimeridiana)
_________________

(...)


PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Bignami. Ne ha facoltà.
BIGNAMI (Misto-MovX). Signor Presidente, onorevoli senatori rimasti, ho partecipato tempo fa alla presentazione di un libro di Eugeny Morozov dal titolo «Internet non salverà il mondo», essendo da sempre incuriosita dalla diversità delle persone e delle loro opinioni, in quanto ben conscia che dal confronto e dalla differenza nascano cose migliori. Sappiamo infatti, e purtroppo, che di norma il dissenso viene ignorato, fino a quando, se non è più possibile farlo, viene denigrato.
Pur non condividendo la negatività che lo stesso studioso sottolinea della Rete e delle tecnologie, ho percepito l'importanza dell'attenzione che dobbiamo dare alla stessa, verso il bene o verso il male cui ci conduce e cui ha condotto anche molti di noi presenti in questa Aula, che continuano a farne un uso molto spregiudicato, sia dal punto di vista politico che soprattutto dal punto di vista comunicativo neurolinguistico, forse ignorando il peso reale dello stesso. Poniamoci la domanda: come utilizziamo la Rete? Che esempio diamo noi ai nostri ragazzi? Poniamoci subito questa domanda per capire che davvero, come suggerisce la relazione introduttiva al disegno di legge che qui si sta discutendo, anche molti di noi come gli stessi ragazzi che vogliamo proteggere o fermare, hanno una chiara incapacità di valutare la gravità delle azioni compiute online. Quanto meno lo spero, come attenuante di ciò che vediamo e subiamo in questi ultimi tempi, insieme a molti di voi. Se il bullismo è già una piaga, il cyberbullismo ne è la realtà aumentata.

DISABILITA'. L'Europa inizia un cammino comune per favorire l'auto-rappresentanza

La disabilità non deve essere un ostacolo all'auto-rappresentanza. Le persone con disabilità hanno il diritto di parlare in prima persona dei problemi che li riguardano e di difendere i propri diritti.
Il tema dell'auto-rappresentanza è stato al centro della conferenza Europea: "Europe in action. Disabilità intellettiva: auto-rappresentanza e famiglie", che si sta svolgendo a Roma nei giorni 21-22 maggio, organizzata da Inclusione Europe e da Anffas Onlus.
Gli argomenti approfonditi grazie a testimonianze dirette di auto-rappresentanti giunti da diversi paesi del mondo, spaziano sui temi dell'istruzione, della salute, dello sport, della vita nella comunità, della partecipazione politica, dell'accessibilità.
Hanno partecipato alla giornata di apertura dei lavori, i presidenti di Anffas Onlus Italia e di Inclusion Europe e alcuni rappresentanti delle istituzioni tra cui la sen. Laura Bignami, prima firmataria del ddl: "Disposizioni per la scuola e gli alunni in difficoltà di apprendimento" e di numerosi emendamenti e interrogazioni sul tema della disabilità.
Il presidente di Anffas Italia, Roberto Speziale, ha spiegato che questo evento dà l'opportunità di affrontare: "Per la prima volta in Italia  in maniera diretta e concreta il tema dell’Auto-rappresentanza e di vedere quanto negli altri paesi europei è stato realizzato cercando di porre le basi per promuovere il movimento degli Auto-rappresentanti anche nel nostro paese e rendendo quindi ancora più tangibile il «Nulla su di noi, senza di noi»”.

mercoledì 20 maggio 2015

Intervento sen. Bignami su ddl ecoreati. 19.05.2015




Ecco il testo dell'intervento:



PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Bignami. Ne ha facoltà.


BIGNAMI (Misto-MovX). Signora Presidente, onorevoli colleghi, signor Ministro, il disegno di legge sugli ecoreati che siamo chiamati a discutere, oggi, in una nuova lettura, prevede una razionalizzazione delle norme penali sull'ambiente ed un inasprimento delle sanzioni per chi inquina.

È un testo necessario perché, dopo più di vent'anni di attesa, finalmente inserisce nel codice penale i reati commessi contro l'ambiente. Allunga, fino a raddoppiarli, i tempi di prescrizione; introduce nuove fattispecie delittuose, quali quelle di inquinamento ambientale, disastro ambientale, traffico ed abbandono di materiale ad alta radioattività - bisognerebbe, poi, che fosse data la definizione di «alta» - impedimento del controllo ambientale e omessa bonifica.

È una legge che ci chiede anche l'Europa, e forse è per questo che, dopo vent'anni, abbiamo una legge.

Per troppo tempo i danni all'ambiente provocati dall'uomo e i danni alla salute dei cittadini sono rimasti impuniti. È ora di dare una sferzata, di offrire una prova di civiltà. Ma ho un dubbio: riusciremo a condannare qualcuno?

Con l'approvazione di questa legge i delitti contro l'ambiente potranno essere sanzionati adeguatamente e contrastati in modo efficace? Non possiamo permettere che le ecomafie agiscano impunite e che gli imprenditori onesti, che rispettano la legge, subiscano la concorrenza sleale di chi continua ad operare nell'illegalità. Sono circa 34.000 i crimini, 28.000 le persone denunciate alle autorità, 161 sono agli arresti domiciliari e circa 8.000 i pignoramenti giudiziari, per un fatturato di quasi 17 miliardi di euro. Che tesoretto!

giovedì 14 maggio 2015

Ecoreati: senatori Misto, monitoraggio Air gun è contentino

13 MAG - "Il monitoraggio sugli impatti ambientali dell'uso di air gun? Un contentino per noi e un grande regalo per i potenti". Così, dopo il voto sugli ecoreati in commissione Ambiente e Giustizia di Palazzo Madama, i senatori del Misto, Laura Bignami, Maria Mussini e Luis Alberto Orellana, commentano il via libera all'odg del Pd. "Per chi abbia la memoria corta è giusto ricordare che il Senato ha già votato sull'air gun quale reato penale. E' evidente, quindi, che il monitoraggio non è altro che una presa in giro", continuano i senatori secondo i quali "era giusto e doveroso, invece, impegnare il governo a sospendere il rilascio delle autorizzazioni di ricerca mineraria marina attraverso questa tecnica, come avevamo chiesto in un ordine del giorno ad hoc. Ma, evidentemente, la frenesia di licenziare il provvedimento sugli ecoreati ha avuto la meglio persino sul buon senso". "Che senso ha, infatti, autorizzare tali ricerche se ancora l'Italia è in attesa delle direttive Ue? Dopo 21 anni in attesa di una legge in materia - concludono - nessuno di noi voleva ostacolarne il percorso. La nostra era una proposta ragionevole. Ma dobbiamo registrare che, per l'ennesima volta, il modo di legiferare si è rivelato sbagliato". (ANSA). KZ2-COM 13-MAG-15 17:40 NNNN
Notizie correlate
 
      
           
 
 
            

giovedì 7 maggio 2015

Il ministro Lorenzin dice no alla proposta della sen. Bignami di inserire l'acufene nei LEA

Per leggere la risposta del ministro della Salute all'interrogazione della sen. Bignami sull'acufene clicca qui.

Per completezza pubblichiamo il testo dell'interrogazione presentata in data 1.04.2015:

Atto n. 4-03744

Pubblicato il 1 aprile 2015, nella seduta n. 421

BIGNAMI- Al Ministro della salute. -
Premesso che:

l'acufene è un disturbo costituito da rumori che, sotto diversa forma (fischi, ronzii, fruscii, crepitii, soffi, pulsazioni, eccetera), vengono percepiti in un orecchio, in entrambi o in generale nella testa e che possono risultare fastidiosi a tal punto da influire sulla qualità della vita di chi ne soffre; spesso portano ad un forte stato di depressione che talvolta può avere risvolti drammatici, quali la morte per suicidio;

è stato calcolato che nella popolazione priva di difetti uditivi un soggetto su dieci soffre o ha sofferto di acufene, mentre nella popolazione con ipoacusia, cioè con riduzione uditiva, la percentuale sale a circa il 50 per cento:

più del 20 per cento della popolazione generale ha avuto esperienze non traumatiche di acufene che, per il 7 per cento, hanno richiesto l'assistenza del medico otorino, per il 5 per cento hanno provocato disabilità e per il 2 per cento un grave handicap;

secondo i dati diffusi dall'Associazione italiana Tinnitus-Acufene (A.I.T.) onlus, che conta 2.000 iscritti, i portatori di acufene in Italia sono oltre 5 milioni;

al momento l'acufene non è riconosciuto come una patologia, pertanto non è ricompreso nei livelli essenziali di assistenza,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno dare impulso a ricerche scientifiche e studi clinici sull'acufene e finanziare i centri di ricerca che hanno già avviato studi su questa patologia;

se non ritenga urgente riconoscere l'acufene come malattia cronica e invalidante da ricomprendere nei LEA.