venerdì 22 maggio 2015

DISABILITA'. L'Europa inizia un cammino comune per favorire l'auto-rappresentanza

La disabilità non deve essere un ostacolo all'auto-rappresentanza. Le persone con disabilità hanno il diritto di parlare in prima persona dei problemi che li riguardano e di difendere i propri diritti.
Il tema dell'auto-rappresentanza è stato al centro della conferenza Europea: "Europe in action. Disabilità intellettiva: auto-rappresentanza e famiglie", che si sta svolgendo a Roma nei giorni 21-22 maggio, organizzata da Inclusione Europe e da Anffas Onlus.
Gli argomenti approfonditi grazie a testimonianze dirette di auto-rappresentanti giunti da diversi paesi del mondo, spaziano sui temi dell'istruzione, della salute, dello sport, della vita nella comunità, della partecipazione politica, dell'accessibilità.
Hanno partecipato alla giornata di apertura dei lavori, i presidenti di Anffas Onlus Italia e di Inclusion Europe e alcuni rappresentanti delle istituzioni tra cui la sen. Laura Bignami, prima firmataria del ddl: "Disposizioni per la scuola e gli alunni in difficoltà di apprendimento" e di numerosi emendamenti e interrogazioni sul tema della disabilità.
Il presidente di Anffas Italia, Roberto Speziale, ha spiegato che questo evento dà l'opportunità di affrontare: "Per la prima volta in Italia  in maniera diretta e concreta il tema dell’Auto-rappresentanza e di vedere quanto negli altri paesi europei è stato realizzato cercando di porre le basi per promuovere il movimento degli Auto-rappresentanti anche nel nostro paese e rendendo quindi ancora più tangibile il «Nulla su di noi, senza di noi»”.

"L'auto-rappresentanza - come testimoniato da Pietro Cirrincione, di Autism Europe, - aiuta i disabili a crescere, a capire i nostri problemi, a confrontarci con gli altri per superarli, ad acquisire l'autonomia"
Ostacoli all'auto-rappresentanza sono invece: la distanza e la lingua, che rendono difficile la partecipazione dei disabili a tavoli internazionali; le risorse economiche, infatti le associazioni di auto-rappresentanti principalmente vivono delle donazioni e delle quote dei soci; il coinvolgimento di attori che operano su più livelli, fino ad arrivare ai decisori politici.
Per essere auto-rappresentanti occorre il coinvolgimento ed il supporto della famiglia, degli amici, della scuola e delle associazioni, che devono far capire ai ragazzi che hanno la possibilità di compiere scelte autonome e di far capire le proprie ragioni.
I decisori politici, però, sapranno acccoglierle? E' una sfida molto importante perchè la capacità di influenzare i decisori pubblici è indice di inclusione sociale.

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