Per leggere la risposta del ministro della Salute all'interrogazione della sen. Bignami sull'acufene clicca qui.
Per completezza pubblichiamo il testo dell'interrogazione presentata in data 1.04.2015:
Atto n. 4-03744
Pubblicato il 1 aprile 2015, nella seduta n. 421
BIGNAMI- Al Ministro della salute. -
Premesso che:
l'acufene è un disturbo costituito da rumori che, sotto diversa forma (fischi, ronzii, fruscii, crepitii, soffi, pulsazioni, eccetera), vengono percepiti in un orecchio, in entrambi o in generale nella testa e che possono risultare fastidiosi a tal punto da influire sulla qualità della vita di chi ne soffre; spesso portano ad un forte stato di depressione che talvolta può avere risvolti drammatici, quali la morte per suicidio;
è stato calcolato che nella popolazione priva di difetti uditivi un soggetto su dieci soffre o ha sofferto di acufene, mentre nella popolazione con ipoacusia, cioè con riduzione uditiva, la percentuale sale a circa il 50 per cento:
più del 20 per cento della popolazione generale ha avuto esperienze non traumatiche di acufene che, per il 7 per cento, hanno richiesto l'assistenza del medico otorino, per il 5 per cento hanno provocato disabilità e per il 2 per cento un grave handicap;
secondo i dati diffusi dall'Associazione italiana Tinnitus-Acufene (A.I.T.) onlus, che conta 2.000 iscritti, i portatori di acufene in Italia sono oltre 5 milioni;
al momento l'acufene non è riconosciuto come una patologia, pertanto non è ricompreso nei livelli essenziali di assistenza,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno dare impulso a ricerche scientifiche e studi clinici sull'acufene e finanziare i centri di ricerca che hanno già avviato studi su questa patologia;
se non ritenga urgente riconoscere l'acufene come malattia cronica e invalidante da ricomprendere nei LEA.
Nessun commento:
Posta un commento