giovedì 7 maggio 2015

Il ministro Lorenzin dice no alla proposta della sen. Bignami di inserire l'acufene nei LEA

Per leggere la risposta del ministro della Salute all'interrogazione della sen. Bignami sull'acufene clicca qui.

Per completezza pubblichiamo il testo dell'interrogazione presentata in data 1.04.2015:

Atto n. 4-03744

Pubblicato il 1 aprile 2015, nella seduta n. 421

BIGNAMI- Al Ministro della salute. -
Premesso che:

l'acufene è un disturbo costituito da rumori che, sotto diversa forma (fischi, ronzii, fruscii, crepitii, soffi, pulsazioni, eccetera), vengono percepiti in un orecchio, in entrambi o in generale nella testa e che possono risultare fastidiosi a tal punto da influire sulla qualità della vita di chi ne soffre; spesso portano ad un forte stato di depressione che talvolta può avere risvolti drammatici, quali la morte per suicidio;

è stato calcolato che nella popolazione priva di difetti uditivi un soggetto su dieci soffre o ha sofferto di acufene, mentre nella popolazione con ipoacusia, cioè con riduzione uditiva, la percentuale sale a circa il 50 per cento:

più del 20 per cento della popolazione generale ha avuto esperienze non traumatiche di acufene che, per il 7 per cento, hanno richiesto l'assistenza del medico otorino, per il 5 per cento hanno provocato disabilità e per il 2 per cento un grave handicap;

secondo i dati diffusi dall'Associazione italiana Tinnitus-Acufene (A.I.T.) onlus, che conta 2.000 iscritti, i portatori di acufene in Italia sono oltre 5 milioni;

al momento l'acufene non è riconosciuto come una patologia, pertanto non è ricompreso nei livelli essenziali di assistenza,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno dare impulso a ricerche scientifiche e studi clinici sull'acufene e finanziare i centri di ricerca che hanno già avviato studi su questa patologia;

se non ritenga urgente riconoscere l'acufene come malattia cronica e invalidante da ricomprendere nei LEA.

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