venerdì 1 agosto 2014

Presentata interrogazione Bignami contro la malagestione delle Fondazioni liriche e i compensi super dei Sovrintendenti

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE
BIGNAMI, MUSSINI, PEPE, MASTRANGELI al Ministro per i Beni e le attività culturali
Premesso che:
con il Decreto Legislativo 29 giugno 1996 n. 367 è stato disposto l'avvio alla trasformazione degli Enti Lirici in Fondazioni di diritto privato, mentre l'art.1 del Decreto Legge 24 novembre 2000 n.345 ne ha stabilito la trasformazione a decorrere dal 23 maggio 1998. La rivisitazione dell'assetto delle Fondazioni Prosegue con il Decreto Legge 30 aprile 2010 , n. 64 coordinato con la Legge di conversione 29 giugno 2010, n. 100 ed in vigore dal 1° luglio 2010;
le Fondazioni liriche in Italia sono in tutto 13, più l' Accademia di Santa Cecilia e negli ultimi 7 anni hanno ricevuto dallo Stato, attraverso il FUS, fondo unico per lo spettacolo, finanziamenti che ammontano a circa 1 miliardo e 230 milioni di euro. Il sostegno pubblico rappresenta l'88 per cento delle contribuzioni al settore;
negli ultimi anni le Fondazioni hanno registrato un crollo significativo degli spettatori, con 100.000 ingressi in meno dal 2008 al 2013, e carenti finanziamenti da parte degli enti locali, il che ha comportato negli anni una riduzione della programmazione di balletti e opere;
le Fondazioni, inoltre, sono caratterizzate da gestioni fallimentari che hanno fatto sì che il cumulo totale dei loro debiti, come registrato sui bilanci depositati, è arrivato a circa 360 milioni di euro;
già nel 2010 la Corte dei Conti aveva lanciato un allarme, fotografando un debito complessivo di 349 milioni di euro;
considerato che:
la legge n. 112 del 2013, cosiddetta "valore cultura" non riesce a sanare la totalità dei debiti delle Fondazioni, in quanto impone alle Fondazioni con difficoltà economiche di avere i bilanci in pareggio pena la non erogazione dei fondi e la conseguente messa in liquidazione dei Teatri;
tenuto conto che:
il debito dei teatri è stato accumulato principalmente a causa dell'aumento delle assunzioni che sono passate dalle 5.560 del 2010 alle 5.695 del 2013, ma ciò che sembra incidere maggiormente sui bilanci sono i lauti compensi dei sovrintendenti, tutti nominati dalle amministrazioni locali, per il tramite dei sindaci: il Sovrintendente della Scala di Milano, Stephane Lissner, percepisce un compenso di circa 1 milione di euro annui per 10 anni, comprensivo della retribuzione e degli ulteriori benefit; Carlo Fuortes, nominato a dicembre 2013 dal sindaco Marino sovrintendete al Teatro dell'Opera di Roma, ricopre al contempo gli incarichi di amministratore delegato della Fondazione «Musica per Roma» e commissario del Teatro Petruzzelli di Bari, percependo complessivamente ben tre indennità;
le ingenti retribuzioni che fanno dei sovrintendenti dei veri "supermanager" appaiono in netto contrasto con la situazione di crisi che stanno vivendo le Fondazioni liriche in Italia: il Teatro dell'Opera di Roma, per esempio, nel 2013 aveva un deficit di circa 12.9 milioni di euro come denunciato dal sovraintendente Fuortes;
la crisi del settore lirico si ripercuote principalmente sui lavoratori, con una drastica riduzione dei compensi e dei posti di lavoro;
si chiede di sapere:
se il ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto e se non ritenga necessario, in un periodo di spending review e di tagli alla cultura, intervenire per contenere gli stipendi dei vertici delle Fondazioni, e nello stesso tempo per salvaguardare i bilanci di tali enti, garantendo i posti di lavoro dei dipendenti.
Sen. Laura Bignami
Sen. Maria Mussini
Sen. Bartolomeo Pepe
Sen. Marino Germano Mastrangeli
Roma, 1 agosto 2014