venerdì 9 ottobre 2015

Energia da biomasse solide (EBS): l’industria “al verde” che merita tutela

Far fronte al crescente fabbisogno energetico della società contemporanea e diminuire lo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali: due facce della stessa medaglia che vale il cambiamento.  La svolta per un essere umano che deve frenare la corsa evolutiva quando a scapito del suo medesimo pianeta. La sfida dell’energia rinnovabile non è argomento degli ultimi giorni. In direzione di consumi più puliti e di un ridotto impatto sull’ambiente, fonti energetiche alternative come l’eolico o il fotovoltaico hanno da tempo permesso di registrare buoni risultati in termini di efficienza, senza, tuttavia, poter mai garantire produzioni costanti e programmabili, data la dipendenza da fattori climatici e ambientali. Contando sul superamento di tale limite, l’energia elettrica da biomasse solide costituisce l’unica soluzione, tra le fonti energetiche rinnovabili, in grado di assicurare una regolarità e una continuità di esercizio per oltre 8 mila ore l’anno, vantando nel nostro Paese una potenza totale installata di circa 590 MW. Essa viene prodotta tramite la combustione di biomassa solida e, essendo neutra per quanto concerne le emissioni di CO2, è una fonte ecosostenibile. Con l’intento di raggruppare i principali produttori italiani del settore, il Comitato Energia da Biomasse Solide (EBS) ha congiunto le volontà di 24 impianti collocati su tutto il territorio nazionale, alimentati con oltre 4 milioni di tonnellate l’anno di biomassa solida vergine e un indotto di circa 5 mila addetti tra diretti e indiretti (palesando altresì il suo peso in materia occupazionale).

Nonostante i numeri lascino ben sperare, in due anni di attività, tale Comitato ha operato in tutela di un settore che, considerato a rischio sopravvivenza, reclama un quadro normativo certo. A far scattare l’allarme, il cambio del regime tariffario che, dal 1 gennaio 2016, sostituirà i Certificati Verdi, modificando per le biomasse solide il meccanismo di calcolo dell’incentivo e assottigliando, così, la consistenza di quest’ultimo, imprescindibile per la stabilità economica dell’intera filiera. Questo l’oggetto del convegno organizzato dallo stesso Comitato EBS presso la Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”, nella mattinata del 7 ottobre 2015, sede del dibattito che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di vari esperti sul tema, quali l’ex Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, il presidente di FareAmbiente Vincenzo Pepe, l’attuale consigliere politico del Ministro dell’Ambiente Mauro Libè e il vicepresidente della Commissione politiche UE alla Camera Paolo Tancredi. Unanime il giudizio sulla questione, reputata meritevole di maggiori attenzioni e tutele. L’obiettivo, promosso dal Comitato e avallato dagli esponenti intervenuti nel corso delle “tavole rotonde” in programma, è quello di accendere i riflettori su una forma di energia alternativa di grande prospettiva e in pericolo di crisi irreversibile, sensibilizzando l’opinione pubblica e richiamando con convinzione l’interesse politico, al fine di propiziare l’istituzione di tavoli tecnici e il conseguente avvio di un dialogo costruttivo con il legislatore.

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