sabato 24 novembre 2018

Il processo storico “E' arrivato il Momento: PROGETTO X”





Un pò di storia..

Dopo le espulsioni di numerosi attivisti ed eletti nel Movimento 5 Stelle, segue un nuovo processo di rinnovamento organizzativo e politico che vede uno dei suoi compimenti nella nascita di un gruppo di lavoro nazionale ritrovatosi a Roma nel giugno 2014.

“E’ arrivato il momento di combattere insieme le battaglie comuni e per questo invitiamo i singoli cittadini, i movimenti, i gruppi politici democratici, i comitati, le associazioni, le liste civiche ad unirsi in questo sforzo federativo unico e mai apparso sulla scena politica italiana, unico modo per arrivare a risultati tangibili ed efficaci. “

Questo è l’incipit della riunione tenutasi a Roma l’8 giugno 2014 tra i cui tanti presenti ricordiamo Giovanni Favia, Valentino Tavolazzi, Antonio Ingroia, molti espulsi M5S e molti rappresentanti di vari movimenti e associazioni politiche “minori” tra cui DiM (Democrazia in Movimento), Partito Pirata, Rete dei Cittadini.

La CARTA DI INTENTI originaria del progetto venne proposta da Valentino Tavolazzi, uno dei primi espulsi per aver semplicemente difeso una assemblea democratica nazionale svoltasi senza l’autorizzazione del Blog! Nel corso della giornata la carta di intenti venne emendata e votata puntualmente, con instancabile metodo democratico collettivo e siglata.


Questa recitava: "I soggetti aderenti alla carta dei principi si impegnano a promuovere un metodo di raccordo tra liste civiche attraverso la democrazia diretta, partecipata e liquida. Si impegnano altresì al prossimo incontro a formulare proposte ed eventuali mozioni nelle quali specificare i criteri e i requisiti che contraddistinguono una lista di democrazia diretta, partecipata o liquida."

Da questo impegno e dalla partecipazione di molti presenti a Roma l’8 giugno 2014 nacquero alcuni gruppi di lavoro che successivamente decisero di convergere sul canovaccio organizzativo presentato da Giampaolo Sablich (ex consigliere M5S del quale abbiamo citato la lettera di dimissioni da consigliere comunale) alla riunione di Bologna, nel settembre 2014.

Dopo altre riunioni di presentazione, teleconferenze ed utilizzo di piattaforme informatiche decisionali e di scrittura web cloud, nacque Movimento X (PER), sostenuto da alcuni senatori espulsi illegittimamente da M5S (Alessandra Bencini, Laura Bignami, Bartolomeo Pepe, Maria Mussini e Maurizio Romani).

Movimento X si orientò alla creazione di un sistema organico che utilizza lo statuto ed i regolamenti proposti, nell’ottica del mantenimento dei principi cardine iniziali di M5S, fino al raggiungimento di un congresso fondativo.  Il gruppo di sostegno al senato però si assottigliò e si ridusse alla sola Bignami Laura (moglie di Sablich - rappresentante di Movimento X – illegittimamente espulsa da M5S, dimissionaria restata al gruppo misto). Si decise quindi di spersonalizzare Movimento X da una precisa rappresentanza politica, rinominandolo da Movimento X in Progetto X (anche se nulla cambia nella sua architettura).

Dopo un ultimo lavoro corale - fatto congiuntamente in rete su un sistema cloud - su principi ed intenti (ricordiamo in particolare la partecipazione fondamentale di Alessandro Quarenghi, Rossano Recchia e Francesco Orru), nacque l’associazione Progetto X.

Successivamente, sull’onda delle continue espulsioni e fuoriuscite da M5S e da altri partiti (es. gruppo di Alternativa Libera ex-M5S, Pippo Civati ex-PD e molti altri ex-M5S sul territorio) si propose il modello di Progetto X sia in parlamento che sul territorio (es. Progetto Federale - Bologna, Percorso Comune - Firenze).

La grande somiglianza strutturale e organizzativa con Podemos contiene molti presupposti di collaborazione e contatto con lo stesso. Progetto X stese quindi i propri principi cardine e decise di adottare un Codice Etico analogo a quello di Podemos, contribuendo anche alla traduzione di tutta la documentazione di Podemos e a conferenze divulgative e comparative. Una versione di statuto comparativo e inclusivo delle due versioni è ancora in bozza (ma nella sostanza Progetto X ha pressoché la totale congruenza organizzativa con Podemos).

Progetto X crede che la strada da percorrere sia quella di costruire un assetto relazionale ed organizzativo di tipo federale perseguendo la possibilità di aggregare le tante entità impegnate nella società, quali comitati, associazioni, che abbiano a fattor comune valori, principi e riescano a darsi obiettivi comuni, possibilmente con costanza nel tempo e non solo occasionalmente.
L'associazione intende compiere un percorso di lavoro con i singoli cittadini e con i gruppi politici interessati lavorando insieme, con coloro che si iscriveranno, allo statuto e ai regolamenti, sino ad arrivare ad un congresso fondativo finale. Proprio come fatto da Podemos in Spagna.

Fino al congresso fondativo, lo Statuto, i Regolamenti e linea politica potranno subire cambiamenti, compreso sicuramente il nome, volutamente e provvisoriamente chiamato "Progetto X".
Il concetto di puntare ad un nome nuovo è la sfida più difficile, in quanto ogni gruppo politico si fa portatore del proprio nome. Ma è l’unico modo per non essere accusati di egocentrismo politico. In questo caso il nome è pensato solo per la federazione, pensata proprio per garantire l’identità di chi vuole conservarla, ma anche questo risulta difficile da attuarsi. Non è comunque detto che il percorso federativo possa sfociare in una unicità di simbolo, quantomeno nazionale.

Dal congresso fondativo finale (o meglio iniziale) dovrebbe nascere una federazione costituita da associazioni di due tipi:
-          Gruppi di cittadini iscritti (tutti) a Progetto X che si associano creando Circoli di Progetto X.
-          Associazioni democratiche già esistenti che si federano, con iscritti a Progetto X.

In questo modo si potrà continuare a lavorare autonomamente sul territorio e presentarsi, con una sufficiente massa critica, ad eventuali elezioni, con Liste “PER" nate dagli iscritti di Progetto X presenti nei Circoli e nelle Associazioni federate, contemplando anche la possibilità di alleanze (se votate dagli iscritti a livello regionale o nazionale).

Il tutto sarà regolato dallo Statuto e dai regolamenti di valore nazionale, con una grande impronta federale e di Democrazia Integrale, supportata dalla rete e da un gruppo di rappresentanti sul territorio. La definizione di democrazia integrale è tratta dagli scritti di Norberto Bobbio: una varietà equilibrata di democrazia rappresentativa e diretta.

I principi iniziali, intesi come principi ereditati dalla politica del Movimento 5 Stelle originaria, sono in gran parte contenuti nei principi cardine dello statuto, tipici del movimentismo popolare, ecologico, egualitario e di democrazia diretta e partecipativa, supportati dall’utilizzo della rete web. I principi democratici e le tipologie elettive, ispirate a Podemos, al partito Pirata e al Movimento 5 Stelle originario, sono chiaramente espressi dallo statuto e dai regolamenti, mentre i metodi di dettaglio restano aperti a scelte libere e molteplici.

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