martedì 24 ottobre 2017

LA TRUFFA ELETTORALE. 24 Ottobre 2017



BIGNAMI (Misto-MovX). Signor Presidente, ho assistito al dibattito sulle questioni pregiudiziali e mi accorgo con dispiacere che tutte le vostre argomentazioni, seppur sensate, non vengono prese in considerazione da nessuna parte. Mi chiedo allora se «pregiudiziali» non sia un termine che viene dal giudizio preventivo, ma da un pregiudizio che avete come parti politiche e non come singoli che espongono le proprio idee e i propri ragionamenti. La mancanza assoluta di ascolto da parte del Governo sta a significare che la pregiudiziale di costituzionalità presentata in quest'Aula è solo un passaggio rituale che rischia di essere inutile. Magari un domani la Corte costituzionale ripeterà le medesime argomentazioni per cassare questa legge elettorale e tutti si stupiranno.

Cominciamo dal 2013. Io, ma anche voi, sono stata eletta con una legge dichiarata parzialmente incostituzionale, ma da va sé che il compito di questa legislatura sia solo - o sarebbe prudenzialmente dovuto essere - di ordinaria amministrazione. Così si esprime la Corte: ordinaria amministrazione. Questi cinque anni avremmo dovuto fare questo, ordinaria amministrazione. In fondo, cosa abbiamo fatto davvero finora di ordinario? Nulla. Quasi nulla. Poche leggi, magari vuote, come l'ultima sulla lingua dei segni, un provvedimento pieno di belle parole e principi, ma senza un euro per favorire la vera e piena integrazione delle persone sorde o sordocieche. Dimenticavo il capolavoro del Governo Renzi, la riforma del codice degli appalti; una riforma scritta con i piedi, che ha complicato la vita delle nostre imprese oneste e ha favorito il caos a vantaggio di quelle poco trasparenti. Questa grande riforma del Governo Renzi è giunta sul filo di lana della scadenza dei termini imposti dall'Europa, ma ha già subito l'onta di ben due decreti di errata corrige, di cui il primo con ben 180 correzioni, non solo formali. E le imprese che già arrancano sotto il peso di una burocrazia elefantiaca vi dicono grazie.
Invece avete presentato decreti-legge à gogo, perlopiù privi dei caratteri d'urgenza previsti dalla Costituzione: ne abbiamo subiti a raffica da parte del Governo, una raffica infinita. Da ultimo, avete emanato un decreto-legge fiscale, che nasconde balzelli e nuove tasse, che non avete il coraggio di far emergere nella legge di bilancio, che invece riempite di marchette, con quei pochi soldi che restano dopo la sterilizzazione degli aumenti dell'IVA, ma solo per il 2018. Chi ha avuto qui il coraggio di fare una bella riforma del catasto? Nessuno!
Avete ancor più toccato il fondo con le varie misure sulle banche, che hanno visto migliaia di piccoli risparmiatori privati dei risparmi di una vita, mentre i colpevoli dei vari crack bancari sono ancora a piede libero. Volevate risanare il sistema, ma non avete neppure avuto il coraggio di fare una vera Commissione d'inchiesta. È solo la spauracchia di una Commissione d'inchiesta.
Poi abbiamo assistito al becero tentativo di riforma costituzionale e ricordo che avremmo dovuto fare cinque anni di ordinaria amministrazione. Quindi, questo tentativo di riforma costituzionale, che ha impegnato il Parlamento per innumerevoli mesi, con conseguenti costi per i cittadini, è fortunatamente fallito il 4 dicembre, grazie ad uno scatto di orgoglio degli italiani, che hanno respinto al mittente una legge costituzionale scritta male. Infine c'è stato l'Italicum, anch'esso imposto con la fiducia e poi bocciato dalla Corte costituzionale.
Ora volete fare la stessa cosa con il Rosatellum? Ordinaria amministrazione? Non facciamo sorridere. Siamo qui, di fronte ad un' ennesima forzatura, con l'ennesima fiducia (ben oltre le 50), con cui volete a tutti i costi portare a casa una legge elettorale: e che legge elettorale! Che cos'è una legge elettorale? La legge elettorale è quella che stabilisce come decidiamo e chi deve decidere. Dunque, cos'è questo, se non un atto di discernimento estremo? La legge elettorale deve essere frutto di un processo sano e democratico, anche di un ragionamento complesso, ma non deve produrre una norma criptica, a vantaggio dell'una o dell'altra parte, e a discapito del non più decidente popolo italiano. Essa è la legge fondamentale, che regola la democrazia del Paese.
Possono esserci anche dei contrasti molto accesi attorno ad un tema, ma qui siamo in Parlamento e occorrono rispetto e dialogo, ma purtroppo oggi, qui, non vedo nessuno dei due: non vedo il rispetto e non vedo il dialogo. Non esistono il giusto e lo sbagliato, ma esistono obiettivi e criteri di priorità diversi, secondo i quali perseguire un bene comune. Se l'obiettivo di questa legge fosse stato deciso nel rispetto di tutti e con obiettivi chiari, non avremmo dubbi sul votarla e tutti potremmo decidere, in nome di quella che i nostri avi chiamarono democrazia, decidendo di votare la legge elettorale migliore e decidendo di votare i candidati migliori. Tutto ciò non è possibile con la legge elettorale al nostro esame. L'unica possibilità rimasta per decidere sarebbero state le elezioni primarie e ho infatti presentato degli emendamenti al riguardo, ma il processo di miglioramento è impedito dall' opposizione della questione di fiducia.
In nome di cosa ci si sta scannando oggi? Mi dispiace, ma dietro questa presunta rappresentatività, qui, per tutti - tranne forse me e la senatrice Mussini - c'è il "ri-scranno", ovvero quel calcolo meticoloso, secondo i sondaggi più accurati, per trovare il modo di tornare in Parlamento. Ecco allora, colleghi, che, intenti a riposizionarvi ognuno al proprio posto, state lasciando via libera al male assoluto. La mancanza di rispetto e la mancanza di dialogo sono il male assoluto.
Il non poter decidere insieme, il non poter votare insieme danno via libera al male assoluto. Sembra siate protesi verso il solo e avido desiderio di gestire il potere, senza avere nessuna capacità di valutare a chi realmente stiamo dando le redini del potere.
State guardando il vostro cavallo di Troia e io assisto impotente a questo fatto. Mi dispiace che saranno cassati i miei emendamenti, che proponevano una cosa moderna: il voto elettronico.
Tutti silenziosi, mesti, obbedienti, a tutti quanti auguro veramente un buon "ri-scranno", ma Hannah Arendt, nel suo «La banalità del male», ha descritto bene tutti questi processi, in cui chi assiste, rimane silenzioso e non esprime la propria idea, dando consenso e obbedienza solo per un "ri-scranno", non ha un futuro fantastico. (Applausi dai Gruppi Misto-MovX e Misto-SI-SEL).

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