giovedì 6 novembre 2014

IMMIGRATI. BIGNAMI (Movimento X) presentata interrogazione bipartisan su accoglienza e protezione dei baby migranti

"Secondo i dati ufficiali del ministero del Lavoro e delle politiche sociali sono in aumento i minori stranieri non accompagnati che giungono nel nostro Paese principalmente dall'Egitto, dalla Siria e dall'Eritrea, aree segnate da conflitti, emergenze umanitarie e situazioni di grave pericolo.
Una volta giunti in Italia, alcuni baby migranti spesso sono costretti a dormire per mesi in strada o nelle stazioni ferroviarie prima che vengano assegnati alle strutture di accoglienza presenti in diversi comuni, come documentato anche da un noto programma televisivo.
Pertanto, abbiamo presentato in Senato un'interrogazione bipartisan ai ministri dell'interno e del lavoro e delle politiche sociali affinchè effettuino un monitoraggio costante del fenomeno, circostanziato per regione e provincia." E' quanto riferisce la senatrice Laura Bignami (Movimento X), prima firmataria dell'interrogazione sottoscritta dai senatori De Petris, Finocchiaro, Romani, Bencini, Pepe, Mastrangeli e Orellana.
I senatori chiedono nell'interrogazione di: "Avviare iniziative concrete per passare da una gestione emergenziale ad una ordinaria ed efficiente del fenomeno, che preveda l'incremento delle strutture di accoglienza e il tempestivo trasferimento dei minori.
Mentre continua il rimpallo di responsabilità tra istituzioni locali e nazionali e tra gli stessi ministeri, più di 3.000 baby migranti che quest'anno sono sbarcati in Italia risultano ad oggi dispersi.
Ci appelliamo ai ministri competenti - concludono i senatori - affinchè intervengano con urgenza per offrire protezione ai minori stranieri e li inseriscano nei programmi di integrazione"

Pubblichiamo di seguito il testo dell'interrogazione:

Pubblicato il 5 novembre 2014, nella seduta n. 347
BIGNAMI, DE PETRIS, ROMANI Maurizio, BENCINI, MASTRANGELI, ORELLANA, FINOCCHIARO, PEPE- Ai Ministri dell'interno e del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:

per minore straniero non accompagnato si intende il minorenne non avente cittadinanza italiana o di altri Stati dell'Unione europea che, «non avendo presentato domanda di asilo politico, si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato privo di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per lui legalmente responsabili in base alle leggi vigenti nell'ordinamento italiano» (art. 1, comma 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 535 del 1999);
secondo i dati della Direzione generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dal 1° gennaio al 30 settembre 2014, i minori stranieri non accompagnati giunti sul territorio nazionale sono 12.164, tra cui 3.163 sono ad oggi irreperibili;
i ragazzi hanno in prevalenza un'età compresa tra i 15 ed i 17 anni, e provengono principalmente da Egitto, Eritrea, Somalia, Albania, Siria, aree caratterizzate da conflitti, emergenze umanitarie o situazioni di grave pericolo o insicurezza per i minori e le loro famiglie;
i minori giunti in Italia vengono accolti in strutture che spesso sono improvvisate, con personale non esperto, servizi carenti, come racconta in un'intervista al quotidiano "Il Tempo" del 5 luglio 2014 Viviana Valastro, responsabile protezione minori migranti per "Save the children", la quale precisa: «Non sono adeguate le palestre e le scuole messe a diposizione da prefettura e amministrazione comunale, non lo sono gli alberghi. Di queste strutture, 9 sono in Sicilia, 3 in Puglia, 2 in Calabria. Al 24 giugno 2014, i minori non accompagnati in attesa di trovare una comunità, erano 780. Diciotto sono in centri per adulti, mentre gli altri 762 in strutture "trasformate" in centri di prima accoglienza»;
fino ad oggi l'Italia ha affrontato l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati solo in termini di emergenza, senza poter contare su un sistema nazionale organizzato, con un continuo rinvio di competenze e responsabilità tra istituzioni locali e nazionali e tra gli stessi ministeri, con l'effetto immediato e continuato di esporre proprio chi è più vulnerabile a rischi anche gravissimi, tra i quali quello di diventare vittima di tratta o di trapianto di organi;
alcune tra le organizzazioni più attive e impegnate da anni nella promozione dei diritti dei minori migranti (AIBI, Amnesty international, Caritas italiana, Centro Astalli, CIR, CNCA, CNCM, Comunità di Sant'Egidio, Emegency, Intersos, Save the children Italia, Terre des hommes) si sono mobilitate insieme, per la prima volta, alla vigilia del semestre di presidenza italiana del Consiglio UE, per porre al Governo e al Parlamento italiano alcune richieste specifiche per far fronte alle condizioni critiche e inadeguate di accoglienza e protezione dei minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia, e di quelli che arriveranno nei prossimi mesi;
come riportato dall'organizzazione internazionale Save the children molti di questi minori stranieri non accompagnati, una volta giunti in Italia diventano vittime di tratta e sfruttamento, anche sessuale; i minori a maggior rischio di sfruttamento sono quelli senza conoscenze, che vivono in condizione di isolamento e dormono per strada senza accesso ai servizi di base;
considerato che:
le misure in favore dei minori stranieri non accompagnati sono contenute principalmente negli articoli 32 e 33 del testo unico in materia di immigrazione di cui al decreto legislativo n. 286 del 1998, nonché nel relativo regolamento di attuazione (decreto del Presidente della Repubblica n. 394 del 1999) e nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 535 del 1999;
norme specifiche riguardano i minori non accompagnati richiedenti asilo e sono previste dall'art. 19 del decreto legislativo n. 25 del 2008, dall'art. 28 del decreto legislativo n. 251 del 2007 e dalla direttiva del Ministero dell'interno del 7 dicembre 2006;
il Parlamento europeo è intervenuto con la risoluzione del 12 settembre 2013 per chiedere ai Paesi membri un rafforzamento delle tutele garantite ai minori stranieri non accompagnati, suggerendo alcune azioni strategiche da intraprendere;
tenuto conto che:
la situazione dei minori stranieri non accompagnati in Italia è allarmante, come testimoniato dal servizio di Andrea Agresti andato in onda nella puntata del 29 ottobre 2014 del programma televisivo "Le Iene";
il giornalista ha documentato come alcuni minori stranieri, arrivati in Italia senza familiari, siano costretti a dormire per strada o nella stazione centrale di Milano, da alcuni mesi, in attesa che l'"ufficio pronto intervento minori" del Comune di Milano trovi loro una collocazione nelle strutture di accoglienza;
nel servizio viene intervistato l'assessore per le politiche sociali del Comune, Pierfrancesco Majorino, il quale lamenta l'inefficienza dello Stato nella gestione dell'emergenza dei "baby migranti" e come la permanenza dei minori nelle strutture di accoglienza costi 70-90 euro al giorno all'amministrazione comunale;
il Comune di Milano nel 2013 ha censito la presenza di 571 minori stranieri non accompagnati (502 maschi e 69 femmine);
l'ufficio stampa del Comune sul sito internet istituzionale dichiara che «Il Comune di Milano nel 2013 ha speso 4.5 milioni di euro per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, ricevendo dallo Stato solo 1,5 milioni di euro»;
le risorse stanziate dallo Stato per fronteggiare questa situazione risultano ad oggi insufficienti, o mal gestite;
con l'art. 23, comma 11, del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012, è stato istituito il fondo per minori stranieri non accompagnati; nel 2013 tale fondo è stato accresciuto con la dotazione di 20 milioni di euro con l'art. 1, comma 1, del decreto-legge n. 120 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 137 del 2013;
il 30 ottobre 2014 la Conferenza unificata ha ratificato l'erogazione di 60 milioni di euro aggiuntivi al fondo nazionale per l'accoglienza dei minori non accompagnati destinato ai Comuni,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo possiedano un quadro aggiornato, anche suddiviso per regioni e province, di quanti siano i minori stranieri non accompagnati che ancora non sono stati assegnati nelle strutture di accoglienza e che vivono in uno stato di abbandono;
se effettuino un monitoraggio costante del fenomeno;
se non ritengano necessario dare impulso ad una legge organica che definisca un sistema nazionale per i minori stranieri non accompagnati;
a chi debba essere imputata la responsabilità per i molteplici casi in cui i minori stranieri non accompagnati si trovino in uno stato di abbandono prima di essere assegnati alle case di accoglienza;
attraverso quali iniziative concrete di propria competenza intendano passare da una gestione emergenziale del fenomeno ad una gestione ordinaria ed efficiente, che preveda l'incremento di strutture volte all'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e il loro trasferimento tempestivo in tali strutture, sottraendo i giovani dal concreto rischio di sfruttamento e di violenza;
se non intendano creare una maggiore e più efficace sinergia con gli enti locali che accusano la latitanza delle istituzioni centrali nella gestione del fenomeno;
con quali programmi e con quali interventi i minori stranieri non accompagnati vengano seguiti nei centri di accoglienza e in che modo venga favorita la loro integrazione.

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