venerdì 10 febbraio 2017

Movimento X vicino alle popolazioni e preoccupati per gli studenti dell'Abruzzo



Facciamo nostre e mie le forti preoccupazioni dei cittadini abruzzesi, insieme a Paola Cardelli, la nostra consigliera di riferimento a TERAMO, sul problema della sicurezza delle scuole,
Invitiamo e ci adopereremo affinchè il governo agisca e a non permetta che l'attenzione svanisca, per evitare futuri evitabili tragedie, ridando serenità ai genitori e agli studenti delle scuole.
Sen. Laura Bignami


Il quadro sismico dell’Italia centrale è in  netto peggioramento soprattutto nel Lazio ed in Abruzzo dove , dal 2009, sono in atto eventi sismici violentissimi che non si verificavano da 400-500 anni.
La Commissione grandi rischi sin dal sisma di Amatrice ha diramato vari comunicati per segnalare la costante pericolosità di queste sequenze sismiche in aree che hanno il potenziale di produrre terremoti di elevata magnitudine (M6-7) , fino a quello memorabile del 21 gennaio scorso che ha suscitato grande scalpore, ma a cui non sono seguite le adeguate contromisure.
E’ giunto il momento di mutare radicalmente la gestione di una emergenza da considerarsi ormai endemica, adottando provvedimenti straordinari volti a fronteggiare non solo i disastri già avvenuti, ma quelli che prevedibilmente sopravverrebbero, desumibili dagli scenari di danno già raccolti nella banca dati della Protezione civile anche in relazione ad un terremoto di intensità pari alla massima registrata localmente.
E tra i disastri incombenti dobbiamo necessariamente annoverare quelli che si verificherebbero, nell’eventualità di ulteriori terremoti, nelle nostre scuole dove, solo per un caso fortuito e fortunato, statisticamente miracoloso, le attività didattiche erano sospese, durante i ripetuti eventi sismici.
Le nostre scuole, per lo più vetuste, per le quali, a causa dell’incuria degli Amministratori, nella maggior parte dei casi, non si è provveduto nemmeno alla verifica della vulnerabilità sismica (neanche per quelle di L’Aquila!) sono state progressivamente danneggiate dai reiterati terremoti che ne hanno sempre più compromesso la stabilità.
(in allegato: un report sulla evoluzione negativa delle condizioni delle scuole del Comune di Teramo *deducibile dai gradi sempre più severi di inagibilità rilevati dopo ogni sisma e la relazione dell’Amministrazione circa le poche verifiche sismiche effettuate i cui risultati sono più che allarmanti)
Per le scuole del Comune di Teramo è stata già riavviata od è in procinto di esserlo (dopo interventi di mero ripristino  per alcune, per altre nemmeno quello) l’attività didattica, laddove per espressa ammissione dei responsabili (Provincia e Comune) non sia in alcun modo garantita l’incolumità degli occupanti. A seguito dei sismi del 28-30 ottobre e 18 gennaio le attività didattiche sono state ed alcune lo sono tuttora, a lungo sospese nei territori colpiti (a Teramo per oltre un mese)
Lo Stato deve garantire, non solo il regolare svolgimento delle attività didattiche, ma anche che esso avvenga in condizioni di oggettiva e predeterminata sicurezza, stante oltretutto l’obbligatorietà (diritto-dovere)dell’istruzione per almeno 10 anni riguardante la fascia di età compresa tra i 6 e i 16 anni (cfr. Legge 27 dicembre 2006, n.296).
Alcuni interventi sono da ritenersi dunque urgenti ed indifferibili:
1)    Determinare il grado minimo consentito di vulnerabilità sismica per le infrastrutture strategiche e  rilevanti e per gli edifici ordinari esistenti, che assicuri il mantenimento dell’operatività e la salvaguardia dell’incolumità degli occupanti, per ogni categoria sismica di riferimento secondo gli studi di microzonazione sismica.
2)     Introdurre sanzioni, anche penali, per coloro che entro sei mesi non ottemperino agli obblighi sanciti dall’art. 2, comma 3, dell’OPCM 3274/2003 di cui l’ultima proroga è scaduta nel marzo 2013 (gli edifici e le opere di interesse strategico e/o rilevanti debbono essere sottoposti a cura dei rispettivi proprietari ad una verifica tecnica per stabilirne il grado di sicurezza nel caso di evento sismico.)
3)     Introdurre l’obbligo all’adeguamento sismico (cfr. punto 1almeno per gli edifici scolastici, stabilendone i termini temporali di realizzazione.
4)     Su indicazione dei Comuni e/o delle Provincie stanziare immediatamente i fondi per l’adeguamento sismico degli edifici scolastici  o per la demolizione e la ricostruzione con delocalizzazione degli stessi (anche con edificazione ex novo di  Poli scolastici), per i quali l’adeguamento sismico risulti impossibile o particolarmente oneroso.
5)     Divieto di svolgimento delle attività didattiche in strutture la cui data di costruzione sia anteriore al 2008 (anno di emanazione con D.M. delle Norme tecniche di costruzione) o che non rispondano ai requisiti minimi di idoneità sismica (cfr. punto 1)
6)  Su indicazione dei Comuni e/o delle Provincie immediato invio di MUSP e/o tensostrutture in sostituzione, non solo degli edifici scolastici divenuti inagibili a causa dei sismi, ma anche di quelli sprovvisti di idoneità sismica (cfr. punto 1) per i quali non sia possibile la delocalizzazione in strutture edificate dopo il 2008 
*  Sembra che, secondo le disposizioni dell’ultimo Decreto Legge, il Comune di Teramo non rientri a pieno titolo nel cratere nemmeno dopo il sisma del 18 gennaio u.s., nonostante i danni ingenti al patrimonio pubblico e privato provocati dai ripetuti sismi.

Trovate sul forum i nostri documenti.

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