Atto n. 1-00080
Pubblicato il 20 giugno 2013, nella seduta n. 47
MARTON, BIGNAMI, FATTORI, AIROLA, BULGARELLI, MOLINARI, LUCIDI, MONTEVECCHI, ROMANI Maurizio, CRIMI, MARTELLI, SANTANGELO, MORRA, MUSSINI, BENCINI, SERRA, CATALFO, MANGILI, BATTISTA, BUCCARELLA, PUGLIA, CASALETTO, VACCIANO, DONNO, LEZZI, GAMBARO, CIAMPOLILLO
Pubblicato il 20 giugno 2013, nella seduta n. 47
MARTON, BIGNAMI, FATTORI, AIROLA, BULGARELLI, MOLINARI, LUCIDI, MONTEVECCHI, ROMANI Maurizio, CRIMI, MARTELLI, SANTANGELO, MORRA, MUSSINI, BENCINI, SERRA, CATALFO, MANGILI, BATTISTA, BUCCARELLA, PUGLIA, CASALETTO, VACCIANO, DONNO, LEZZI, GAMBARO, CIAMPOLILLO
Il Senato,
premesso che:
la Lombardia è una zona ad alta infiltrazione criminale;
un
recente studio condotto dal centro di ricerca Transcrime dell'università
Cattolica per il Ministero dell'interno evidenzia come al Nord la
maggior parte delle aziende mafiose si concentrano in Lombardia, dove le
province di Lecco, Milano e Brescia mostrano tassi anche superiori a
quelli di altre aree del Sud;
Milano ha un indice di presenza mafiosa pari a quello di zone a tradizionale insediamento criminale come Foggia, Brindisi o Trapani; inoltre il mercato lombardo della droga è in assoluto il più redditizio in Italia, con ricavi stimati tra gli 840 milioni e i 2,4 miliardi di euro, di cui beneficiano non soltanto le organizzazioni criminali "tradizionali" ma anche gruppi mafiosi stranieri (albanesi, serbi, marocchini);
il 13
febbraio 2012 è stato firmato in prefettura a Milano il protocollo di
legalità per Expo 2015, con l'impegno di sindacati e associazioni di
categoria a tenere le imprese dei clan fuori dalla realizzazione
dei lavori; uno strumento indispensabile per bloccare sul nascere le
infiltrazioni mafiose sui ricchi appalti. Un rischio alto questo da
tempo denunciato dalla Direzione nazionale antimafia alle forze
dell'ordine e alla magistratura milanese. Infatti la Direzione nazionale
antimafia in una recente relazione precisa come: "La Lombardia per la
sua densità demografica, la sua importanza economico-finanziaria, le sue
potenzialità di sviluppo, la sua prossimità al confine elvetico si
connota come regione di vitale importanza nel panorama nazionale, polo
d'attrazione per gli illeciti interessi della criminalità di ogni tipo";
"In
Lombardia - prosegue il documento - la 'Ndrangheta si è diffusa non
attraverso un modello di imitazione, nel quale gruppi delinquenziali
autoctoni riproducono modelli di azione dei gruppi mafiosi, ma
attraverso un vero e proprio fenomeno di 'colonizzazione', cioè di
espansione su di un nuovo territorio, organizzandone il controllo e
gestendone i traffici illeciti, conducendo alla formazione di uno
stabile insediamento mafioso in Lombardia. Qui la 'Ndrangheta ha "messo
radici", divenendo col tempo un'associazione dotata di un certo grado di
indipendenza dalla 'casa madré, con la quale però comunque continua ad
intrattenere rapporti molto stretti e dalla quale dipende per le più
rilevanti scelte strategiche";
si
rende, pertanto, necessaria un'azione di controllo e prevenzione dei
fenomeni criminali sul territorio, che deve essere intensificata in
luoghi di mobilità come gli aeroporti;
lo
scalo intercontinentale di Malpensa (Varese) risulta primo in Italia e
sesto in Europa per movimentazione di merci e purtroppo anche fra quelli
maggiormente interessati dal traffico internazionale di stupefacenti;
l'importanza
strategica dell'aeroporto è suffragata dalla presenza presso lo scalo
di tutte le forze di polizia ed in aggiunta del Corpo forestale dello
Stato;
considerato che:
il 1°
giugno 2000 è stato istituito il nucleo informativo di Malpensa,
incardinato nel centro operativo della Direzione investigativa antimafia
(Dia) di Milano, allo scopo di raccogliere notizie utili per l'attività
di prevenzione ed analisi dei fenomeni criminali correlati alla
malavita organizzata, nonché di garantire una funzione di appoggio ed
assistenza per le iniziative di maggior complessità e/o indagini di
polizia giudiziaria;
nell'ufficio
sono state impiegate 2 unità per svolgere l'attività d'istituto,
consistente nell'acquisizione di documentazione ritenuta utile per fini
investigativi e nel supporto all'attività di centri e sezioni operative,
come dimostra l'enorme lavoro svolto in questi anni;
il
nucleo di Malpensa ha svolto un'attività continua con un elevatissimo
livello di produttività ed in questi anni ha dato un significativo
contributo ad indagini che la Dia ha condotto con successo;
dall'agosto
2011 il presidio era stato reso autonomo e in questi ultimi anni di
fatto ha anche la competenza sugli altri 2 aeroporti lombardi, Linate ed
Orio al Serio;
la
presenza di numerose compagnie a Malpensa (127) permette di avere un
controllo su tutti gli aeroporti nazionali e non; il contatto diretto e
giornaliero con i vertici di queste rappresentanze permette di avere un
riscontro degli accertamenti praticamente immediato e riservato. La
natura dei rapporti instaurati con i referenti delle compagnie delle
società di handling e dell'indotto consente lo svolgimento
dell'attività info-operativa con modalità assolutamente riservate.
Proprio la delicatezza e la riservatezza delle attività informative da
compiere rende inopportuna la delega ad altri uffici di polizia
all'acquisizione di informazioni e/o all'approfondimento di riscontri,
oltre ad eventuali servizi di osservazione, pedinamento e controllo;
per
evitare la diffusione di dati assai sensibili la Divisione gabinetto
della Dia, con nota del 16 giugno 2008, ribadisce la necessità di
avvalersi dei 2 nuclei informativi, istituiti presso gli aeroporti di
Fiumicino e Malpensa, per lo svolgimento di accertamenti di carattere istituzionale e/o connessi ad attività di indagine, evitando di acquisire tali informazioni
direttamente dalle compagnie aeree, dalle società aeroportuali o
ricorrendo alle varie forze dell'ordine operanti presso gli aeroporti;
i
locali in uso al nucleo di Malpensa sono stati forniti in concessione
dalla SEA SpA, a fronte di un corrispettivo meramente retributivo delle
utenze e dei servizi forniti, con fornitura gratuita delle aree
necessarie per l'effettuazione dei servizi d'istituto da parte della
concessionaria. Attualmente il corrispettivo annuo ammonta a circa 3.500
euro;
appreso che:
le
organizzazioni sindacali di polizia hanno espresso forte preoccupazione
per la recente chiusura del nucleo informativo della Direzione
investigativa antimafia presso lo scalo aeroportuale di Malpensa;
la
soppressione sarebbe da attribuire a dubbie motivazioni di carattere
economico relativamente ai costi logistici e di ottimizzazioni delle
risorse umane;
con la
chiusura del presidio il patrimonio informativo e conoscitivo e le
ottime relazioni costruite dagli operatori con altre forze di polizia,
le istituzioni pubbliche, private e le compagnie aeree, verranno
lentamente disperse con un evidente effetto negativo sulle attività
operative in termini di efficacia ed efficienza;
tenuto conto che:
risulta che in una nota del 17 gennaio 2012, a fronte di una precedente proposta di chiusura dell'ufficio, il direttore pro tempore
della Direzione investigativa antimafia sottolineava come gli imminenti
impegni connessi Expo 2015 avrebbero determinato un aumento della
gravitazione, presso l'aeroscalo di Malpensa sia di persone sia di
merci, rendendo preferibile la presenza in loco di un presidio
fisso che potesse soddisfare, con tempestività, le necessità di
monitoraggio e di informazione anche a supporto delle altre
articolazioni della Dia;
il
direttore evidenziava, inoltre, come gli oneri connessi alla
soppressione dell'ufficio, quali l'attribuzione al personale del
trattamento di cui alla legge n. 86 del 2001 e le spese di missione per i
servizi da svolgere per il soddisfacimento delle esigenze emergenti,
sarebbero risultati sensibilmente maggiori rispetto ai risparmi
conseguibili;
valutato che:
il
provvedimento di chiusura del presidio risulta in contrasto con la
volontà espressa dal Governo di condurre una battaglia contro la
criminalità organizzata;
in
particolare, il Presidente del Consiglio dei ministri, in occasione
della visita a Milano dello scorso 6 maggio 2013, ha sostenuto la
necessità di implementare il contrasto alle organizzazioni criminali in
Lombardia anche in previsione di Expo 2015;
preso
atto che il Consiglio regionale della Lombardia, in data 28 maggio 2013,
ha approvato all'unanimità una mozione nella quale invita la Giunta
regionale ed il suo Presidente a farsi parte attiva presso il competente
Ministero dell'interno al fine di giungere alla revoca della
disposizione relativa alla chiusura del presidio Dia di Malpensa,
manifestando, altresì, la volontà di compartecipare alla copertura delle
spese fisse del presidio,
impegna
il Governo a revocare con urgenza la disposizione relativa alla
chiusura del presidio Dia presso l'aeroporto di Malpensa e a valutare
l'opportunità di rafforzare l'ufficio incrementando le risorse per
personale, mezzi e formazione, al fine di garantire un'azione più
efficace e capillare per la sicurezza della collettività, anche in vista
di Expo 2015.
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