lunedì 16 marzo 2015

Lettera al direttore de "La Prealpina"

Caro Direttore de “La Prealpina”.
Le scrivo innanzitutto da portavoce politico ma anche da cittadina abbonata al vostro quotidiano (che per ora non scrocco qua è là come tanti altri amministratori pubblici).
Non è la prima volta che osservo l’inclinazione del suo giornale tendente, consciamente o no poco mi interessa, ad una minimizzazione dei contributi che le minoranze politiche potrebbero dare per una equa informazione ai cittadini e quindi per una visione più corretta della realtà, in particolar modo politica.
Nel corso degli anni ho osservato virgolettati non corrispondenti al dichiarato, nomi di portavoce politici poco “interessanti” non grassettati, Movimenti non citati o sostituiti con “grillini”, e tante altre piccole cose che, se osservate dal lato della minoranza vedevano e continuano tutt’oggi, a vedere la bilancia dell’equità informativa finemente e accuratamente limata, ma davvero sbilanciata.
Ho purtroppo riscontrato la spettacolarizzazione del teatrino delle maggioranze, sia per le loro amenità che per le loro beghe interne, riscontrando la triste regola dell’ “importante è che se ne parli”.
Non parliamo poi della zizzania gossippara seminata in questi ultimi giorni per catturare l’attenzione su dei temi religiosi di grandissima importanza o, come in altre occasioni, su temi ambientali.
Articoli spesso costruiti per cercare una risposta mediatica dalla controparte, anziché per informare.
Le ricordo, anche se lo saprà benissimo, che l’informazione, anche se cartaccea (non è un refuso), produce opinione pubblica e in valore decisamente superiore alle copie vendute o stampate. Un titolo distorto equivale ad una idea distorta.
Per ultimo, dopo le inutili polemiche sulla mia presenza territoriale, ricordo che oltre alle promesse di presenza fatte ai cittadini, rappresento anche la Nazione, Art.47, e tengo a precisare che non sono di quelli che corrono appresso ai giornalisti ma che, contenta di aver appreso del compleanno di Maroni con 8 foto in doppia pagina, avrei avuto soddisfazione maggiore che la cronaca, che non è solo un diritto, avesse citato la mia presenza tra i parlamentari presenti, spiegando magari che non si trattava di una festa di compleanno, ma di una tavola rotonda sui temi dell’agricoltura.
Per cortesia, onorate l’Art. 21, di cui sono difensore, ma non dimenticate l’Art. 3, di cui sono propugnatrice.
Mi scuso se a “pensar male si fa peccato”, certa che le vostre omissioni non siano riconoscimenti a richieste di poteri forti.
Cordiali Saluti
Bignami Laura.

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