lunedì 29 ottobre 2018

CARTA DEI PRINCIPI DI MOVIMENTO X - PROGETTO PER


STATUTO DI MOVIMENTO X - PROGETTO PER
11 Maggio 2018


Preambolo - CARTA DEI PRINCIPI DI MOVIMENTO X - PROGETTO PER

1. MOVIMENTO X - PROGETTO PER è una organizzazione libera, egualitaria, laica, democratica e aperta. E’ un’organizzazione politica di persone fondata sul principio della libertà, dell’eguaglianza, della solidarietà, dell’ecologia e della non violenza.

2. MOVIMENTO X - PROGETTO PER si riconosce nei valori fondanti della Costituzione antifascista e repubblicana e pertanto non può assumere la qualità di iscritto a MOVIMENTO X - PROGETTO PER chiunque non approvi tali valori o propugni tesi che neghino l’evidenza storica, pur riconoscendo alla società civile il diritto di dibattere liberamente su questi temi.

3. MOVIMENTO X - PROGETTO PER si riconosce nei principi di trasparenza e di fedeltà alla Costituzione, non conciliabili con l’appartenenza organizzazioni segrete che perseguano fini contrari alla Costituzione ed alle leggi della Repubblica Italiana.

4. MOVIMENTO X - PROGETTO PER rispetta il pluralismo delle opzioni culturali e delle posizioni politiche al suo interno e riconosce pari dignità a tutte le condizioni personali, quali il genere, l’età, le convinzioni religiose, le disabilità, l’orientamento sessuale, la nazionalità e l’appartenenza ai diversi popoli.

5. MOVIMENTO X - PROGETTO PER ritiene che la ricerca, in ambito scientifico, storico e tecnologico, rappresenti il fattore decisivo per combattere il bigottismo, il revisionismo e la distorsione a uso politico della storia e delle scienze.

6. MOVIMENTO X - PROGETTO PER riconosce i principi valoriali di modelli etici basati sul concetto di “beni comuni”.

7. MOVIMENTO X - PROGETTO PER riconosce i principi valoriali di modelli etici basati sul concetto di “sostenibilità ambientale”.

8. MOVIMENTO X - PROGETTO PER promuove e organizza pratiche di democrazia partecipata e deliberativa. Le forme della democrazia partecipativa e diretta sono definite anche per la democrazia interna all'organizzazione.

9. MOVIMENTO X - PROGETTO PER assicura informazione, trasparenza e partecipazione. A tal fine si avvarrà della sperimentazione e del supporto di forme di democrazia digitale.

10. MOVIMENTO X - PROGETTO PER considera Internet importante elemento di comunicazione continua tra il popolo, i poteri dello Stato, i corpi intermedi, e promuove il suo impiego a questo scopo.

11. MOVIMENTO X - PROGETTO PER rende visibili attraverso gli stessi strumenti tutte le informazioni sulla vita politica interna, sulle riunioni, le deliberazioni politiche, il bilancio.

12. MOVIMENTO X - PROGETTO PER assicura la piena partecipazione politica delle persone nei suoi organismi e nella scelta delle candidature.

13. MOVIMENTO X - PROGETTO PER persegue la scelta meritocratica nelle assegnazioni delle cariche amministrative non elettive.

14. MOVIMENTO X - PROGETTO PER persegue il controllo e la verifica dell’operato dei rappresentanti eletti all’interno della propria organizzazione, secondo il principio di delega.

15. MOVIMENTO X - PROGETTO PER persegue il controllo e la verifica dell’operato dell’eletto, nel rispetto del principio fiduciario.

martedì 2 ottobre 2018

Miss Sarajevo e il Kosovo. Quando l’Italia fa davvero la differenza - RAI TRE il 4 ottobre 2018

I Balcani, le nostre forze armate di Pace, il lavoro solidale degli italiani, da Mostar a Pristina.

50 minuti di immagini e musica, da Mostar a Pristina, un racconto che parte dal Musiki Center di Pavarotti e arriva, mostrando il grande lavoro del nostro esercito, fino al racconto della vita delle donne e agli uomini della solidarietà che operano in quel territorio.

Miss Sarajevo e il Kosovo. Quando l’Italia fa davvero la differenza
In onda su RAI TRE il 4 ottobre 2018 alle ore 23,05

Si chiama Miss Sarajevo ed è il primo di una serie di docu-film che racconteranno il lavoro delle Forze Armate "di pace", militari e civili. Descrive pure il nostro “Sistema Paese” che si è attivato per fornire sostegno concreto alle popolazioni disagiate ottenendo risultati incredibili.

Si comincia dal Kosovo e quello di Miss Sarajevo non è solo un docu-film per raccontare ciò che lItalia ha fatto e le sfide che sta ancora affrontando al fianco di popolazioni e istituzioni, ma un racconto affettuoso e sincero che coinvolge molti attori. 
Il docu-film è diviso in due parti, la prima racconta la festa del ventesimo anniversario del Music Center (Musiki Center) di Mostar. Un centro voluto da Luciano Pavarotti e aperto ai bambini di tutte le etnie, a piccoli con ogni forma di handicap. Le immagini di Nicoletta Mantovani insieme ai tre cantanti della „squadra vicina alla Fondazione Pavarotti, alle bambine in azzurro con le magliette che portano la scritta "Pavarotti" e che hanno dedicato a Nicoletta e al Maestro la canzone "Marina, Marina, Marina", testimoniano come anche la musica possa contribuire alla riconciliazione tra i popoli. 
La seconda parte è dedicata a Pristina, capitale del Kosovo, dove le presenze dell'Esercito Italiano e dei Carabinieri ormai da più di vent'anni, sia in qualità del Governo della KFOR (da 5 anni governata dall'Italia) sia dalle forze di sicurezza, garantiscono la pace non solo nella regione ma in tutti i Balcani. 
Quanto i militari italiani siano amati, considerati e stimati emerge dalle interviste al Generale Salvatore Cuoci, a capo della missione NATO nel Paese, e dalle testimonianze degli altri protagonisti.
L’Italia al Kosovo piace, che siano i nostri militari o i cooperanti, non fa differenza. Esempio straordinario di questo rapporto di fiducia e affetto è rappresentato dalla prima casa famiglia del Kosovo, fondata da un volontario umbro (ex Caritas) che accoglie bambini "spezzati" (gli ultimi tra gli ultimi), e che sta costruendo il sistema sociale e di welfare nella giovane repubblica kosovara.
Poi cè la storia del monastero di Decani (la Cappella Sistina dei Balcani), una delle meraviglie mondiali, salvata solo grazie ai soldati italiani; i giovani blogger di Kosovo2.0; la storia di Bekim Blakaj, che raccoglie in una "enciclopedia" dati e riferimenti di tutti i caduti di tutte le etnie, per arrivare a costruire un 'operazione di perdono collettivo.
E ancora  Goran Bregovic, il musicista e compositore nato in Bosnia, che dichiara come il rapporto con l'Italia è servito per cambiare la realtà.
Miss Sarajevo vuole essere un piccolo, iniziale ringraziamento nei confronti del lavoro delle istituzioni italiane nel mondo. 
Un prezioso contributo giunge anche da Behgjet Pacolli, vice premier e ministro degli Esteri del Kosovo.

lunedì 1 ottobre 2018

UNO STRANO NEGOZIO.

Uno strano negozio
Un giorno una signora entra in un negozio e si rivolge alla commessa:
Mi scusi vorrei un bimbo!…
Come lo desidera signora?
Beh… mi piacerebbe innanzitutto sano.
Ha preferenze per i colori?
Bianco, capelli biondi, occhi azzurri, senza nei … insomma perfetto!
Signora tra tutti quelli da lei scelti che abbiamo in lista ci sono dei bambini che risponderanno male ai genitori, … lei cosa desidera?
“Beh, mi dia uno che non risponderà male alla mamma”.
Ok signora! Ma nella lista di tutti quelli che si rivolgeranno con parole educate e bei modi ci sono quelli che poi faranno uso di sostanze stupefacenti…
Ah no! Mi dia pure un bambino tra quelli che non si drogheranno …
Ok signora! Ma fra quelli rimasti che non si drogheranno ci sono quelli che moriranno di malattia o che a causa di un incidente avranno delle lesioni permanenti …
OH NO! Mi dia un bambino che non morirà di malattia, e che non rimarrà qui in qualche modo…
Bene, bene. Vediamo, tra quelli che Le sono rimasti, ne vuole uno che avrà risultati brillanti nello studio o non è interessata alla sua formazione culturale?
Ah no! Dovrà studiare molto, anzi se si può scegliere uno che da grande farà l’ingegnere, il dottore è meglio…
Ha finito signora? Il bambino da lei scelto deve avere ulteriori requisiti?
Sì ho finito! Ricapitoliamo: desidero un bimbo bianco, capelli biondi, occhi azzurri, che non risponde alla mamma, che non si droghi, che non morirà presto di malattia, che non avrà incidenti o rimarrà qui così così, che studierà molto e diventerà ingegnere o dottore. Penso di non aver dimenticato nulla!
La signora paga esce dal negozio col bimbo e sale in macchina dal marito. 
Il marito vede la moglie soddisfatta che entra in macchina con il fagotto e chiede: Sarà felice e capace di Amore?
Siamo una coppia di giovani genitori e molti, nel corso della nostra esistenza, ci hanno sempre chiesto il motivo per cui abbiamo scelto di non scegliere; Infatti, per tutti i nostri figli, non abbiamo mai fatto l’amniocentesi, nonostante il primo figlio fosse geneticamente modificato e noi, come genitori, avessimo grandi probabilità di ripeterci.
La nostra risposta non va certo cercata in chissà quale ignoranza, fatalismo o masochismo; la scelta è scaturita dalla convinzione e dall’accettazione della procreazione e della nascita non del figlio che si vuole ma del figlio che si genera.
Quando un cuore batte nel grembo di una madre, non c’è una vita ma la vita: la vita di tuo figlio. Questo figlio, che non ha chiesto di nascere, e al momento di venire alla luce, non ha altra chance alla vita se non quella che ha. Se un figlio viene buttato gli viene negata l’unica possibilità che ha di venire al mondo, lui non potrà mai essere il prossimo concepito o tantomeno potrà vivere diversamente da come è, e mi piace usare il “diversamente”.
Il figlio che nasce è individuo unico e irripetibile, fatto a somiglianza di Dio con tutte le sue forze e le sue debolezze, essere genitori comincia da qui: dal prendere coscienza profonda del senso del figlio.
Tutti i timori di ogni madre possono essere fugati dalla forza e dall’esempio dalla madre di tutti: Maria.
Maria, in una situazione familiare complicata, non è fuggita di fronte alle difficoltà, non ha scelto la strada più facile, ma, d’esempio per tutti, ha detto: “Eccomi”.
E’ per quel “eccomi” che noi abbiamo “non scelto”. Eccomi accolgo in grembo la volontà di Dio. E per chi pensa che non ci siano risposte e non ci sia senso cito uno dei passi per me più belli del Vangelo:
Vedendo un cieco tale fino dalla nascita, i discepoli chiedono a Gesù se è per colpa sua o per colpa dei suoi genitori che egli è in quella situazione. Gesù risponde:
"Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio.”
Ogni cosa ha un senso non il nostro, ma il senso di Dio. Di nuovo, anche in quest’occasione, sia fatta la tua volontà, mi fido di te, mio Signore.
Un saluto a chi vorrà leggere, senza giudicare, queste righe scritte da una mamma, che alcuni definiscono “fuori dal comune, un po’ stramba, all’antica…” che con le lacrime, con il dolore, con la rabbia, con la gioia, con il sorriso, con l’Amore di chi ci vuole bene, guarda al mondo con fiducia.
LAURA Big.
L'AMORE E' L'UNICA POSSIBILITA' CHE ABBIAMO.