mercoledì 6 agosto 2014

Presentata interrogazione al ministro dell'Ambiente per problema inquinamento da cromo esavalente

SENATO DELLA REPUBBLICA
INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTA
BIGNAMI, ORELLANA, CASALETTO, PEPE, DE PETRIS, GAMBARO, MASTRANGELI al MINISTRO DELL'AMBIENTE
Premesso che:
il cromo è un metallo pesante presente in natura in vari stadi di ossidazione. Il cromo esavalente è considerato la forma più pericolosa per la maggiore solubilità e capacità di penetrare nelle strutture cellulari; la IARC (International Agency for Research on Cancer)  classifica il cromo VI come «cancerogeno certo» per l'uomo;
nelle falde acquifere il limite massimo di presenza consentito di cromo VI è pari a 5 microgrammi al litro, oltre tale soglia la presenza del metallo risulta pericolosa per la salute umana;
 dal report ARPA del settembre 2013 sullo stato delle acque sotterranee della Provincia di Milano:  http://ita.arpalombardia.it/ita/settori/acque/PDF/2012/sott/MILANO.pdf si evince che vi sia una presenza di cromo esavalente oltre i limiti consentiti in alcune zone del comune di Milano, nello specifico vi è una concentrazione pari a 19 microgrammi al litro nelle centrali dell'acqua di Gorla, e pari a 17 microgrammi al litro in quelle di Armi, pari a 185 microgrammi/l nel quartiere di Trenno, dove è stato previsto uno sbarramento idraulico, pari a 1500 microgrammi al litro in via Savona e pari a 9600 microgrammi al litro nella falda freatica di Via Bazzi 12. In questa area sono in corso un'analisi del rischio da parte di ARPA per valutare l'inquinamento del terreno e da parte di due società esterne ATI Tecno in spa Natura srl; tali analisi verranno ultimate per il mese di settembre 2014;
l'alta concentrazione di cromo esavalente in via Bazzi è dovuta al passato industriale della zona, qui era infatti attiva un' azienda galvanica di circa 8.000 metri quadri che realizzava cromature, cadmiature, nichelature e stagnature; le prime notifiche in Comune di inquinamento procurato da tale stabilimento risalgono al 1994, ma è nell'estate del 2005 che si sono verificati sversamenti di grandi quantità di cromo esavalente, di nichel e di altre sostanze nocive, sia nei pozzetti di scarico all'interno dell'edificio, sia nelle fognature, con danneggiamento del depuratore di San Rocco;
ciò ha determinato l'inquinamento della falda freatica sottostante l'edificio (circa 8metri), fino ad allora utilizzata per vari usi pubblici e privati, e ha arrecato un potenziale pericolo per la falda più profonda utilizzata per l'acqua potabile, mettendo in serio rischio la salute pubblica (come stabilito dalla sentenza del tribunale di Milano del Dicembre 2008 che si avvalse di due perizie);
visto il serio rischio di inquinamento provocato dalle materie prime e dai rifiuti presenti, il Servizio Piani di Bonifica del Comune di Milano ha emesso in data 9/08/2005 e 30/09/2005 alcuni provvedimenti ordinatori relativi alla messa in sicurezza dell'area e della falda; tali provvedimenti non furono, però, mai ottemperati, come dichiarato del Settore Bonifiche del Comune in un documento prodotto il 23 luglio scorso in risposta alle istanze del consigliere della 5 circoscrizione di Milano, Massimiliano Toscano;
considerato che:
 
al 29 Agosto 2007 e 28 Settembre 2007, nell'area di via Bazzi avvennero ancora due grossi incidenti che hanno provocato lo sversamento di Cromo esavalente e il rovesciamento di due trasformatori contenenti PCB causando altre contaminazioni e l'aggravamento di quelle già in atto in un luogo che non è stato sufficientemente sorvegliato e sigillato;
in seguito a tali eventi nel 2007 venne dato incarico ad AMSA di realizzare uno sbarramento idraulico costituito da due pozzi per il contenimento della contaminazione riscontrata nelle acque di falda;  tale sbarramento idraulico, realizzato nel 2008, non è ancora entrato in funzione perchè non è stato dotato di un impianto di depurazione; il Comune di Milano contestualmente avviò diverse azioni di bonifica, quali lo svuotamento delle vasche in superficie e interrate rilevando una contaminazione diffusa da Cromo esavalente;
nel frattempo venne condannato il titolare sig. Frisinghelli con sentenza del Tribunale sezione X penale in data 19/12/2008 mettendolo in relazione al disastro ambientale avvenuto;
l'amministrazione comunale intimava al sig. Frisinghelli di produrre una piano di caratterizzazione con ordinanza del 10/02/2009 come passaggio procedimentale come operazione iniziale per successivo piano di bonifica;
data l'inerzia del sig. Frisinghelli ad agire il Comune diede incarico in data 6/10/2010 alla NCE di Bresca, dopo selezione pubblica, per realizzare il piano di caratterizzazione;
nel frattempo furono fatte altre analisi dell'acqua da falda considerato che si doveva intervenire d'ufficio data l'urgenza;
il piano di caratterizzazione venne approvato alla conferenza dei servizi (ARPA Provincia e Comune) del 16 Novembre 2011, in seguito a questa venne fatta una gara per assegnare ed eseguire il piano di caratterizzazione, e vennero scelte due società ATI Tecno in spa/Natura srl e in data 13/04/2012 è stato sottoscritto il contratto;
in data 12 Giugno 2012 le due società hanno presentato un cronoprogramma ad ARPA Provincia e Comune di Milano per l'esecuzione delle attività e per concordare l'inizio delle attività;
Arpa in data 9 Novembre 2012 ha chiesto di aggiungere e analizzare ulteriormente il parametro IPA per l'analisi dei terreni;
queste ulteriori indagini in contraddittorio con ARPA si sono concluse il 7 Marzo 2013, e gli ultimi dati di tutte le analisi della falda e dei terreni si sono concluse a Dicembre 2013;
in data 7 Febbraio 2014 una nuova conferenza dei servizi convocata ha considerato tutti i documenti ma non ha approvato l'analisi del rischio, inoltre ARPA ha richiesto ulteriori analisi secondo la metodica prevista dall'art.9 del D.M. 5 Febbraio 1998 e secondo le nuove normative legate alla legge 98 del 9 Agosto 2013 art.41che riguardano l'analisi dei terreni;
in data 28 Aprile 2014 la Tecno in spa ha protocollato una revisione del documento dell'analisi di rischio;
in data 19 Giugno 2014 il Settore Bonifiche del Comune considerato il nuovo documento dell'analisi di rischio e visto le ultime considerazioni di ARPA, è stato chiesto ad ATI Tecnoc in spa/ Natura srl di presentare un nuovo documento conforme a quanto prescritto dalla Conferenza dei Servizi;
in data 4 Luglio 2014 l'Ufficio Settore Bonifiche del Comune ha chiesto ad ARPA un preventivo per i costi del contradditorio per la validazione dei risultati dei test di cessione e ha richiesto gli ultimi prelievi in campo entro la fine di Luglio;
le ultimi analisi dei terreni saranno ultimate entro Settembre 2014, e verrà convocata una nuova conferenza dei servizi e verrà definito il quadro inquinologico completo sui suoli e sulla falda  e verrà definita la reale entità dei rischi associati;
al momento sulla base delle prime valutazioni di Tecno in Spa e Natura Srl non emergerebbero rischi per la salute umana per quello che riguarda i recettori circostanti l'area, persistendo soltanto la contaminazione del suolo e del sottosuolo ;
terminate le ultime analisi di ARPA, il Comune farà partire i primi lavori di messa in sicurezza e/o bonifica della falda e dei terreni;
sempre nello stesso stabile di via Bazzi 12 ci sono enormi coperture di Eternit molto deteriorato che dovrebbero essere rimosse entro un anno; tali coperture hanno disperso fibre per moltissimi anni nell'ambiente;
suscita, inoltre, forte apprensione tra i cittadini della zona il fatto che ci sia una scuola pubblica l’Istituto “G.Agnesi” nei pressi dell'ex Galvanica di via Bazzi, 12, in un luogo contaminato da cromo esavalente e da amianto;
il cromo è, infatti, un metallo che ha capacità di infiltrarsi verso il basso finchè non trova una barriera, che al momento non esiste, con seri rischi per la salute pubblica;
si chiede si sapere:
se il ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto sopra esposto e se sia in grado di fornire il valore di fondo di rilevazione di cromo esavalente e di cromo totale presente a Milano nelle falde acquifere e in tutte le centrali di acqua potabile, in particolare nelle centrali di Gorla e Armi;
se non ritenga necessario intraprendere le opportune iniziative, per quanto di sua competenza, affinchè gli Enti Locali diano pubblicazione delle rilevazioni effettuate sulle falde acquifere e sulle centrali di acqua potabile sul sito internet del Gestore dell'Acqua potabile;
se non reputi opportuno, per quanto di sua competenza, eseguire l’analisi idrogeologica del terreno dell' azienda ex Lorenzi di via Bazzi 12 e di quello a valle con riferimento alla prima e alla seconda falda; nonchè la localizzazione dei pozzi sensibili, privati e pubblici a valle del sito inquinato ed il piano di ricerca degli Hot Spot che giustificano il recente aumento delle concentrazioni degli inquinanti;
quali provvedimenti intenda assumere in questa fase ed in futuro per tutti i casi simili a quello sopradescritto di via Bazzi 12 di Milano in cui si rilevi presenza di cromo esavalente e cromo totale;
se non ritenga opportuno indagare, per quanto di sua competenza, per individuare su chi ricada la responsabilità del fatto che negli anni tra il 2005 e il 2007 vi fu una totale inerzia da parte del Comune di Milano nell'installare una barriera idraulica per isolare il cromo VI rinvenuto nella falda di via Bazzi, provocando seri rischi per la salute pubblica.
Sen. Laura Bignami
Sen. Luis Alberto Orellana,
sen. Monica Casaletto
sen. Bartolomeo Pepe,
sen. Adele Gambaro
sen. Marino Germano Mastrangeli
sen. Loredana De Petris

Roma, 6 agosto 2015